Storia della fotografia digitale: come è nata questa rivoluzione

fotografia digitale

Tutto ciò che ci circonda è ormai da considerarsi digitale, un processo di innovazione e cambiamento che è iniziato nel 1991. In realtà il digitale è un concetto molto più vecchio ma la sua diffusione è legata al lancio del World Wide Web, e quindi di Internet. Servirono almeno un paio di anni per permettere alle persone di approcciarsi a nuovi strumenti fotografici, ma già con Internet siamo stati proiettati nel mondo della fotografia digitale. Le fotocamere hanno così avuto un’evoluzione veloce e forte, oltre a una crescita esponenziale. Ma dietro a questa grande affermazione esiste sicuramente un motivo ben preciso: si era arrivati a un punto in cui era necessario lavorare sulla trasmissione a lunghissima distanza di immagini riprese da satelliti artificiali. Ecco perché è repentinamente esplosa la fotografia digitale.

Come è nata l’idea della fotografia digitale

Storicamente la prima fotografia venne scattata nel 1826 e la sua realizzazione non ha nulla a che vedere con i tempi con cui lavoriamo oggi. A scattarla fu Nicéphore Niépce che utilizzò un tempo di esposizione di 8 ore, un arco di tempo che risulta praticamente impossibile da immaginare per ottenere una singola foto. Ai nostri giorno tutto è basato sulla velocità. Attorno a noi possiamo ammirare quotidianamente delle immagini digitali, soprattutto sul web. E in qualche modo è cambiata l’essenza stessa della fotografia: l’era del digitale ha aperto letteralmente le porte al pubblico, rendendo accessibile un mondo che era sicuramente considerato di nicchia.

Per giungere alle più moderne e tecnologiche fotocamere digitali bisogna tornare al 1975 quando la Kodak, grazie a Steven Sasson, ha dato il via a un’invenzione capace di cambiare le cose. Si voleva superare l’uso della pellicola partendo da una fotocamera capace di digitalizzare le immagini subito dopo il clic. Per farlo ha lavorato su un sensore capace di catturare la luce in 2 dimensioni per poi renderla segnale elettrico. E a quel punto il passo verso la digitalizzazione delle foto è stato breve. Dopo 3 anni arriva il deposito del brevetto che ha richiesto molto lavoro e ricerche per giungere alla commercializzazione di tali dispositivi. Primo a raggiungere il mercato fu un prodotto della Sony, la Mavica FD5 del 1981, che realizzava foto con risoluzione 570×490 pixel.

La magia degli anni ’80

Nel pieno degli anni ’80, nonostante il grande slancio non sono mancate anche le polemiche e le resistenze verso questa grande innovazione. La protesta, se così vogliamo chiamarla, proveniva direttamente dai fotografi e dagli studi fotografici. Erano loro a sentirsi minacciati dall’avvento di questa tecnologia, senza però considerare che il cambiamento avrebbe potuto essere positivo e non negativo per la loro professione. Per far crollare questo scetticismo è bastato capire che la giusta attrezzatura e i software di post produzione massimizzano l’espressività di un fotografo. E quindi anche le sue capacità creative ne traggono vantaggio!

Verso la fine degli anni ’80 nasce il software Photoshop e nel 1990 arriva Adobe che ancora oggi è leader assoluto del fotoritocco. Negli ultimi 30 anni sono cambiate poi le caratteristiche delle fotocamere, con l’arrivo di apparecchi reflex digitali, che hanno aperto la lavorazione su diaframma e tempo. Come dimenticare la prima Kodak reflex digitale del 1991, dotata di una memoria separata.

Scattare foto e visualizzarle direttamente sul display è stata solo la più recente delle innovazioni per un mercato che ora brilla come non mai.