Lavoro, le facoltà che offrono maggiori possibilità (gli ultimi dati)

mondo del lavoro

Tra le università, con i suoi numerosi indirizzi di studio, e il mondo del lavoro vi è una stretta relazione dove l’uno influisce costantemente sull’altra. Questo rapporto è in continua evoluzione soprattutto per effetto delle trasformazioni digitali e tecnologiche che hanno ampliato e rivoluzionato lo stesso mondo del lavoro prima e il mercato occupazionale poi.

Non sorprende allora se molte professioni sono sparite ed altrettante sono emerse. Questo cambiamento ha portato alla nascita di numerosi corsi di studio sempre più specifici e tesi a formare i professionisti di domani. Questi percorsi spesso sono intrapresi da persone che già svolgono una professione, per questo è importante tener conto anche delle varie facoltà dei corsi universitari online. Questa opportunità è scelta da un numero sempre maggiore di studenti i quali vedono, nella metodologia didattica a distanza, una grande opportunità per poter conciliare la vita privata e lavorativa con la vita universitaria. Gli atenei e-learning si caratterizzano, infatti, per una didattica erogata mediante piattaforma accessibile 24 ore su 24, come i corsi istituiti dall’Università Telematica Niccolò Cusano.

Secondo la XXIV indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati (rapporto AlmaLaurea 2022) è emerso che tra i migliori corsi di laurea per trovare un’occupazione le facoltà di Medicina, Ingegneria e Informatica, e tutte quelle professioni afferenti alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) sono in testa.

Secondo gli ultimi dati forniti da AlmaLaurea tra i laureati del 2021 in informatica e tecnologie ICT, ingegneria industriale e dell’informazione, architettura e ingegneria civile e coloro che abbiano conseguito una laurea presso il dipartimento di economia, il tasso occupazionale è superiore al 90,0%. Nello specifico, per i laureati di primo livello il tasso è pari all’89,6% (un aumento dello 0,9 punti percentuali) mentre per i laureati di secondo livello il tasso è dell’88,5% (un aumento dello 1,7 punti percentuali). Dunque maggiori possibilità occupazionali si riscontrano nei diversi rami dell’informatica, delle consulenze professionali, della comunicazione, del credito e assicurazioni nonché nel ramo dell’istruzione e della ricerca. Rispetto alla media risultano più bassi invece i tassi di occupazione dei laureati delle facoltà dei rami educazione e formazione, arte e design, così come letterario-umanistico (in questo caso il tasso di occupazione non supera l’83,0%).

Le maggiori differenze riguardano i laureati magistrali a ciclo unico, secondo il rapporto di AlmaLaurea del 2022, si evidenziano, in termini lavorativi, che da un punto di vista occupazionale, i laureati del gruppo medico e farmaceutico hanno elevate possibilità di trovare lavoro con un tasso occupazionale pari al 92,9%, mentre per i laureati del gruppo giuridico il tasso di occupazione si ferma all’81,2%.

Anche da un punto di vista degli stipendi sembrerebbe che ancora una volta sono i laureati magistrali sono soprattutto i laureati in ingegneria industriale, dell’informazione, di informatica e tecnologie ICT a poter contare sulle più alte retribuzioni: rispettivamente 1.893 e 1.851 euro mensili netti. Non raggiungono invece i 1.400 euro mensili netti le retribuzioni dei laureati dei gruppi educazione e formazione, psicologico e letterario-umanistico.