Tutte le attività produttive hanno a che fare con macchinari e attrezzature, sia a motore che manuali, che possono determinare l’esposizione a pericoli più o meno grandi.
Anche l’impiego di un taglierino per aprire una confezione può determinare lesioni, anche non trascurabili, ma spesso tendiamo a fare poca attenzione ai rischi derivanti dall’uso di attrezzature manuali, specie se sono simili (o uguali) a quelle che utilizziamo a casa.
D’altra parte, siamo onesti, a casa utilizziamo occhiali protettivi, scarpe antinfortunistiche, guanti o altri dispositivi di protezione quando utilizziamo un trapano, una sega elettrica o un piccolo tornio per il legno?
Di solito no (e i dati sugli infortuni che capitano in casa in effetti confermano la cosa).
Ma quindi, a cosa bisogna fare attenzione?
Rischi e pericoli con le attrezzature da lavoro
Innanzitutto occorre fare una distinzione tra pericolo e rischio:
- il pericolo è la caratteristica di un macchinario o di un’attrezzatura con la potenzialità di causare un danno a chi li utilizza (consideriamo per esempio il mandrino in rotazione di un trapano a colonna, un tornio, una fresatrice…);
- il rischio è la probabilità di subire un danno in presenza di un pericolo.
Conoscendo i pericoli saremo in grado di fare un’analisi precisa delle attività svolte con un’attrezzatura o un macchinario. Ma quali sono i pericoli? Possono essere moltissimi, dipende da cosa stiamo utilizzando. Avremo, per fare qualche esempio:
- pericoli di natura meccanica: taglio, trascinamento, schiacciamento, solo per citarne alcuni. Derivano da tutto ciò che può muoversi o essere proiettato a distanza dal macchinario o da alcune fonti di energia (come l’aria compressa);
- pericoli di natura elettrica: legati all’alimentazione dell’attrezzatura o all’impiego di elettricità per il ciclo di lavoro, come nel caso delle puntatrici;
- pericoli di natura termica: derivanti dall’esposizione ad alte temperature prodotte dal processo di lavoro (es. la saldatura) o da lavorazioni meccaniche (es. asportazione di truciolo, che produce inevitabilmente calore);
- pericoli legati agli agenti chimici: prodotti dal macchinario o derivanti dalle sostanze utilizzate (come i fluidi lubrorefrigeranti);
- pericoli legati agli agenti fisici: esposizione a rumore, vibrazioni, radiazioni, che possono essere prodotti durante le lavorazioni, specie su macchine utensili (sia portatili che fisse)
Come già accennato, questi sono solo alcuni degli aspetti da considerare, spesso le analisi di rischio sono molto più complesse e dettagliate.
Fasi dell’uso della macchina e pericoli
Per stabilire quali sono gli aspetti specifici a cui fare attenzione occorre analizzare le varie fasi di lavoro che caratterizzano l’uso di una macchina. Le fasi possono essere (senza voler essere esaustivi):
- attrezzaggio (cioè tutte le attività di preparazione del macchinario per la lavorazione)
- carico e scarico dei pezzi in lavorazione
- azzeramento degli utensili (per le attrezzature che lo richiedono)
- lavorazione dei pezzi
Ognuna delle fasi citate determina la presenza di pericoli specifici per l’operatore, che devono essere analizzati nel dettaglio.
Non possiamo quindi banalizzare l’analisi di rischio individuando solo i punti principali di una lavorazione, o pensando che il solo saper utilizzare un macchinario sia sufficiente per un’analisi completa e puntuale, perché rischiamo in questo modo di tralasciare aspetti importantissimi per la sicurezza dei lavoratori.
Per approfondire, capire le documentazioni necessarie per i macchinari, i funzionamenti e la marcatura CE leggi questo articolo sulla direttiva 2006 42 CE.